Bibliografia : 1) Autore : R. Barone. Titolo : “ Anatomia comparata dei mammiferi domestici “. Edizione italiana a cura di R. Bortolami. Editore :… Leggi tutto »Colonna vertebrale – Bibliografia
Considerazioni Iniziali Dott. Mauro Dodesini Curriculum mauro.dodesini@omeopatiapossibile.com Si : è possibile curare con successo la lesione del legamento crociato anteriore del cane con la terapia… Leggi tutto »Considerazioni iniziali
Si : è possibile curare con successo la displasia dell’anca del cucciolo e dell’adulto qualunque sia il grado di classificazione della displasia.
Nel 1993 sono stato abilitato Medico Veterinario Fiduciario Aivpa alla ricerca della displasia dell’anca nel cane. Sono ormai trascorsi parecchi anni e credo di avere accumulato un’esperienza che mi permette di esprimere un’opinione personale sulla terapia e la profilassi della displasia dell’anca del cane.
Casistica:
La mia casistica personale (febbraio 2010) è costituita da 312 casi di cani affetti da displasia dell’anca. Il grafico evidenzia i risultati:
OTTIMO
Nel 45% casi c’è stato un completo recupero funzionale dell’arto al punto che, osservando l’andatura a posteriori, non si nota alcuna anomalia. Inoltre questi soggetti hanno tratto beneficio nelle patologie concomitanti, quali: incontinenza urinaria, displasia dell’anca, spondilosi vertebrale, artrite, artrosi del ginocchio, manifestazioni epilettiformi, piodermite cronica, atopia… Possiamo concludere che in questi casi la guarigione è stata totale.
BUONO
Nel 32% dei casi assistiamo ad un recupero completo della funzionalità senza avere ancora sviluppato una muscolatura simmetrica degli arti posteriori. SUFFICIENTE Nel 8% dei casi assistiamo ad un buon recupero dell’arto che permette l’esecuzione di lunghe passeggiate, ma con un evidente deficit mentre esegue una camminata veloce o il salto. INSUFFICIENTE Nel 4% dei casi il deficit viene mantenuto, non è stato rilevato giovamento dalla terapia omeopatica. I pazienti erano affetti da importanti patologie concomitanti. UNICA VISITA Nel 11% dei casi i pazienti non sono stati portati alla visita di controllo.
Pietro Gulia Medico-Chirurgo Omeopata guliapt@libero.it il granulo Storia di una rivista: 2006-2009 La pubblicazione di un periodico espressamente diretto ai pazienti e a quanti sono… Leggi tutto »Il Granulo
Razze predisposte e non predisposte Dott. Mauro Dodesini – mauro.dodesini@omeopatiapossibile.com Razze predisposte Alcune razze come l’Akita, il Bull Mastiff e il Chow chow presentano un’iperestensione… Leggi tutto »Razze predisposte
Esame clinico Dott. Mauro Dodesini – mauro.dodesini@omeopatiapossibile.com 1) Segnalamento 2) Anamnesi a) l’insorgenza improvvisa, dopo una corsa, un salto, una frenata fa sospettare una rottura… Leggi tutto »Esame clinico
Il menisco mediale viene sempre danneggiato dopo la rottura del LCA a causa dei rigidi legami sinoviali che ne determinano una quasi assoluta immobilità. La lesione meniscale può causare un aggravamento della zoppia dopo l’iniziale miglioramento.
Segue grafico relativo alla incidenza di lesioni meniscali post rottura di LCA.
Durante la deambulazione anomale forze compressive, tangenziali e Rotazionali agiscono sul menisco mediale. Il movimento di traslazione craniale della tibia a cui viene sottoposta l’articolazione quando viene valutato il segno del cassetto incunea il corno caudale del menisco mediale tra piatto tibiale e condilo femorale e ne determina lo schiacciamento. La lesione del corno caudale del menisco mediale non si verifica al momento della rottura di LCA, ma è il risultato di microtraumi ripetuti nel tempo.
Mentre il menisco laterale non subisce le sollecitazioni croniche che alterano il menisco mediale durante il movimento di cassetto. Le lesioni del menisco laterale sono generalmente il risultato di un grave trauma che danneggia più strutture articolari nello stesso momento.
Le lesioni dei menischi possono manifestarsi come: rottura a manico di brocca, rottura trasversale, necrosi, disinserzione parziale.
Trascorso un certo periodo di tempo dalla lesione del LCA il corno caudale del menisco mediale si lacera a ” manico di brocca ” e può causare la mancata evocabilità del segno del cassetto perché collocandosi cranialmente con la sua parte libera blocca il condilo nella sua posizione. L’esecuzione dell’esame radiografico conferma la traslazione del femore rispetto alla tibia.